INTERPRETARE I DISEGNI DEI BIMBI:

IL TEST DEI 4 ELEMENTI, E COME ANALIZZARLO




Come interpretare i disegni dei bambini? Ecco alcuni utilissimi consigli della grafologa dottoressa Marisa Paschero con semplici test da sottoporre ai piccoli, raccomandando comunque prudenza nell'interpretazione dei risultati.


Quando il grafologo è chiamato ad esaminare scritture di bambini e di adolescenti adotta parametri interpretativi specifici, tarati appositamente per l’età evolutiva.

La scrittura in formazione è infatti un universo a parte, e a questo proposito è sempre utile ricordare che alcuni segni grafici, da considerarsi al limite del patologico in una scrittura adulta, sono invece del tutto normali nel periodo della crescita.

Un ottimo supporto all’analisi del grafismo infantile, a maggior ragione in età pre-scolare, quando il bambino ancora non ha imparato a scrivere, è rappresentato dall’INTERPRETAZIONE DEL DISEGNO, alla cui base troviamo lo stesso criterio valido per l’interpretazione della scrittura, ossia il SIMBOLISMO DELLO SPAZIO magistralmente elaborato da Max Pulver negli anni ’30.

Immaginando il foglio su cui scriviamo come una proiezione dell’ambiente in cui ci muoviamo, lo vedremo diviso in quattro zone o “dimensioni spaziali”, rappresentative dei quattro grandi vettori che orientano l’Io nella realtà con cui deve interagire.

Disegnare occupando una sola zona del foglio, lasciando il resto vuoto, segnala una difficoltà di rapporto con quella specifica parte dell’universo simbolico : il bambino più introverso, timido e riflessivo, bisognoso della protezione materna, che deve essere particolarmente stimolato e incoraggiato, disegnerà privilegiando la sinistra, mentre il bambino più estroverso, disinvolto, sicuro di sé e incuriosito dall’ambiente circostante si espanderà su tutto il foglio, andando ad occupare anche la zona destra.

La predilezione per la parte bassa del foglio è del bambino dall’intelligenza pratica, spesso ben inserito nel sociale, mentre il bambino più fantasioso, e magari anche più svagato e distratto, occuperà di preferenza la zona alta.

L’occupazione della sola parte centrale può segnalare un senso di isolamento, di difficoltà di comunicazione, soprattutto se il disegno si presenta piccolo e dal tratto leggero.

Maggiore socievolezza, espansività e ricerca di contatto fisico nella scelta del foglio in posizione orizzontale; la scelta verticale ha invece una valenza meno affettiva e più individualista : appartiene al bambino più indipendente, riservato, razionale.

Il TEST DEI QUATTRO ELEMENTI è utilizzato in Grafologia con bambini anche molto piccoli, che ancora non sanno scrivere, ma che già sono in grado di eseguire alcuni semplici disegni.

È anch’esso interpretabile sulla base del campo grafico di Pulver, arricchito dall’espressività di quattro grandi simboli dal ricchissimo e sfaccettato linguaggio.

Il SOLE, principio maschile per eccellenza, collegato all’elemento FUOCO, nei disegni dei bambini rappresenta il padre. Positivo ed equilibrato se collocato nella parte destra del foglio, a seconda della dimensione che occupa descrive la “misura” della figura paterna nella vita del bambino: se è eccessivamente grande può avere un richiamo un po’ opprimente, soprattutto se di un rosso aggressivo. Se invece è troppo piccolo, insignificante, dal colore pallido o senza raggi, evoca una carenza di disponibilità, di sicurezza, se non addirittura un’assenza.

Come ogni altro elemento, la rappresentazione del sole dipende anche da fattori emozionali momentanei: è bene quindi vedere un certo numero di disegni dello stesso bambino prima di immaginare un possibile disaccordo col padre.





L’ACQUA, elemento fluido e femminile collegato all’origine della vita, ci parla del rapporto che il bambino ha con la propria madre.

Se viene disegnata come una specie di oceano che invade tutto lo spazio richiama una madre iperprotettiva, se è una pioggia che cade simboleggia una madre ipercritica o troppo seria e severa, se è un laghetto azzurro e tranquillo evoca una madre disponibile e rassicurante.

Se l’acqua è disegnata vicino al sole e nella stessa parte del foglio la coppia genitoriale trasmette al bambino serenità e senso di unione, se i due elementi sono lontani il bambino percepisce un distacco o un disaccordo.

Cascate, fiumi scuri, mari agitati, presenza di rocce e sassi indicano legami conflittuali, tensioni e disarmonie, soprattutto se disegnati nella parte sinistra del foglio.






La CASA ha un importantissimo contenuto emotivo perché simboleggia la vita del bambino nel suo mondo familiare: nel test viene collegata all’elemento ARIA .

Fino ai 5 anni e mezzo circa è disegnata come un rettangolo tutto in altezza, e le finestre sono altri piccoli rettangoli più meno regolari, spesso con dei tratti incrociati che a quest’età hanno unicamente un valore di auto-protezione e di rassicurazione sul proprio spazio vitale.

Dopo i 7 anni la casa si allarga sulla facciata orizzontale, ma bisognerà aspettare i 9-10 anni per riconoscere l’idea della prospettiva, il rapporto delle proporzioni e tutti i dettagli che la“personalizzano”: spesso i bambini particolarmente immaginativi, o quelli che cercano un rifugio ideale, rappresentano la casa come un castello.

La cura con cui la casa è disegnata, la scelta di un colore più o meno vivace, la presenza di finestre aperte o chiuse, servono a capire se il bambino si sente sufficientemente amato e protetto nell’ambiente in cui vive. L’attenzione ai particolari e la capacità di riprodurli indicano un’intelligenza vivace, attenta, e un’ottima capacità grafomotoria.


Il SERPENTE è collegato all’elemento TERRA e simboleggia, in questo test, il bambino stesso, la sua curiosità, la vivacità della sua intelligenza, il suo bisogno di conoscere, di esplorare, di guardarsi attorno.

È importante soprattutto la sua collocazione: fin verso i 7 anni il bambino tende a disegnarlo a sinistra, perché il bisogno di protezione materna è molto presente e non c’è ancora il desiderio di uscire dall’infanzia per “avventurarsi” nel mondo.

Se è disegnato a destra, grande e colorato, il bambino è alla ricerca di spazio per appagare la sua curiosità: è vivace, talvolta irrequieto, ansioso di scoprire cose nuove.

Se è vicino all’acqua, o rivolto verso l’acqua, il legame con la mamma è molto forte: se è vicino al sole è il padre il personaggio più stimolante, percepito come un riferimento per la crescita e l’evoluzione.





COME FAR ESEGUIRE IL TEST

In primo luogo senza fretta, mettendo a disposizione del bambino tutto il materiale che gli serve: fogli, colori, matite, pastelli, pennarelli … e dandogli una “consegna” semplice, come “Disegnami il sole, l’acqua, una casa e un serpente”, assicurandosi che tutto avvenga piacevolmente, come un gioco, senza alcuna forzatura.


Le figure andranno eseguite nella sequenza che il bambino preferisce, in assoluta libertà.

Libertà anche di aggiungere altri elementi al disegno, come spesso fanno i bambini intelligenti, curiosi e dotati: elementi che evocano il movimento (uccelli, aerei, automobili, battelli…) per i tipi più attivi, elementi più statici per i bambini più passivi e “sognatori” .

E non dimenticando che, per il magnetico potere di attrazione esercitato dai pensieri (e dai giudizi!), qualunque sia la qualità del risultato, dovrà sempre essere sostenuta da un commento positivo, garbato e incoraggiante.

Come tutti i test di personalità che si basano sul meccanismo della proiezione, il test dei quattro elementi è collegato soprattutto all’espressione dell’affettività, discorso estremamente delicato e complesso.

Al di là dei disegni bisogna considerare la scelta e l’abbinamento dei colori, la pressione del tratto, la preferenza data agli strumenti, e, soprattutto, l’età del bambino, considerando che l’evoluzione del disegno, come della scrittura, segue determinate tappe, ma che ogni bambino è un caso a sé.

Sono davvero tanti e diversi i messaggi che i bambini lanciano al mondo che li circonda usando le loro matite colorate: un’analisi approfondita del disegno infantile è sempre da affidarsi ad uno specialista, ma anche gli adulti più vicini al bambino possono, con po’ di attenzione e di sensibilità, cogliere un segnale di turbamento, di disagio, di paura, qualcosa di non espresso a parole che può trovare voce attraverso una raffigurazione inquietante.

È doveroso ricordare però, allo scopo di non mettere inutilmente in allarme chi voglia cimentarsi con il disegno, che la riproduzione di organi sessuali non significa automaticamente che il bambino sia stato vittima di un abuso: i segni della violenza sono diversi, precisi e, purtroppo, inconfondibili.

Molta cautela, quindi, nell’interpretare il disegno: queste brevi indicazioni non hanno la pretesa di essere esaurienti, ma possono già costituire una piccola guida per avvicinare, in una maniera semplice e divertente, il mondo interiore dei nostri bambini.

Dott. Marisa Paschero Grafologa e rieducatrice della scrittura

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