Il 2019 è l'anno di Leonardo da Vinci: maestro di inventiva e creatività e ambasciatore dell’umanità.
Egli è anche simbolo dello stile di vita e del modo di vivere degli italiani, ma forse non tutti sanno che,
tra le tante altre cose, si è occupato anche di alimentazione a 360°: scopriamo come!


Lo sapevate che Leonardo Da Vinci ha esercitato il mestiere di chef, aprendo persino una locanda insieme al maestro Botticelli? 
E che Leonardo scrisse più di 120 ricette di cucina, reinventando gli spaghetti che conosciamo oggi? Scrisse persino una poesia in endecasillabi, dove riassume la sua visione sulla dieta corretta che dovremmo seguire (valida ancora oggi).

A cinquecento anni dalla sua morte, nel rendere omaggio a un uomo così illustre e geniale, se ne celebrano gli studi e le scoperte, che sono innumerevoli e spaziano nei campi più disparati. Oltre che architetto, scultore, pittore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, zoologo, botanico, astronomo, poeta, musicista, progettista, ottico, esperto del volo, di strumenti musicali, di idraulica, geometria, matematica, l’inventore Leonardo si occupò molto anche del tema dell’alimentazione: viene infatti definito “il più grande chef del Rinascimento presso la più splendida delle corti d’Europa”, quella degli Sforza. All'epoca li chiamavano “Grandi Maestri dei banchetti”, e lui lo fu per quasi vent’anni.
Abbiamo posto qualche domanda a Marco Biffani, naturalista e autore del libro “Leonardo Da Vinci e la dieta Mediterranea” (collana Ben-essere, Edizioni Amrita) insieme al nutrizionista Alfredo Iannello.


Come nasce l’interesse di Leonardo Da Vinci per l’alimentazione?
Sappiamo che il padre naturale di Leonardo, Bartolomeo, aveva fatto sposare la sua signora, Caterina, con un pasticciere, Antonio Buti (conosciuto come “Accattabriga”); i due convogliarono a nozze poco dopo la nascita di Leonardo. Si crede, dunque, che fu il nuovo marito della madre a trasmettere a Leonardo l’interesse per la cucina.


dieta1Sappiamo che dieta non significa solo ciò che mangiamo, ma anche lo stile di vita che conduciamo. Qual era la visione di Leonardo e cosa è cambiato oggi?
La visione di Leonardo sull’alimentazione è sana, attuale e completamente condivisibile. Sono cambiate le nostre abitudini. Le indicazioni lasciate da Leonardo Da Vinci sembrano un richiamo del passato a cambiare rotta: viviamo al giorno d’oggi in un’epoca in cui non si parla d’altro che di mangiare e di bere, in cui i media sono pieni di ricette, corsi e concorsi di cucina, non tenendo conto però che l’obesità dilagante sta diventando un grande problema dal punto di vista sanitario. In pochi, infatti, sanno che il numero dei bambini obesi in Italia è elevatissimo e chi ne è a conoscenza sembra non preoccuparsene. Le madri continuano ad abituare i propri figli a un’alimentazione scorretta, perché sono mal informate, convinte che un’alimentazione ricca di merendine e bevande piene di zuccheri non sia poi così grave. Ed è un problema non solo nazionale: in molti Paesi europei più della metà della popolazione adulta si trova oltre la soglia del sovrappeso e tra il 20 e il 30% è affetta da obesità. Tutto ciò comporta costi economici e sociali che gravano fortemente sul Servizio Sanitario Nazionale.


Leonardo si occupò molto di alimentazione: su quale aspetto si soffermò in particolare?
Non tutti lo sanno, ma Leonardo da Vinci si occupò molto di alimentazione, anche professionalmente, in diverse fasi della sua vita.
Leonardo ha esercitato il mestiere di aiuto cuoco, di cameriere e successivamente di capo cuoco. Ha aperto persino una locanda, chiamata “Le tre rane di Sandro e Leonardo”, su Ponte Vecchio a Firenze insieme a Botticelli. L’attività però dovette chiudere perché, essendo Leonardo vegetariano, la locanda non ebbe molto successo vista la tradizione culinaria fiorentina, a base di carne. Ha poi ricoperto il ruolo di “Gran Maestro delle feste e dei banchetti” per diciannove anni presso la corte degli Sforza a Milano.
Inventò molte delle cose che ancora oggi usiamo in cucina, come gli attuali tovaglioli, la forchetta a tre denti, il girarrosto, il mulino, la macchina per gli spaghetti, insomma si occupò di cucina a 360°... e scrisse persino una dieta in versi.

Sappiamo che, molto probabilmente, questa è l’unica poesia in endecasillabi scritta da lui! Ce ne vuole parlare?
Sì. Ho riscoperto questo scritto in versi sul Codice Atlantico, in un museo di Roma: si tratta di un appunto, datato fra il 1515 e il 1516, a margine di un suo disegno a sanguigna. Gli scritti di Leonardo ritrovati e considerati autentici sono migliaia: credo che questo sia il motivo per cui questo in particolare sia riuscito a passare inosservato a molti. Egli stesso, in chiusura, la chiama “dieta” e certamente sapeva che in greco significa “stile di vita”.
La mia sensazione è stata che anche su questa materia l’avesse vista giusta e molto in anticipo sui tempi: Leonardo consiglia, in queste righe, non solo norme per una sana alimentazione, ma regole comportamentali che si rivelano dopo cinque secoli ancora più che valide!


Se voi star sano, osser[v]a questa norma:
non mangiar sanza voglia e cena leve,
mastica bene e quel che in te riceve
sia ben cotto e di semplice forma.
Chi medicina piglia, mal s’informa.
Guarti dall’ira e foggi l’aria grieve;
su diritto sta, quando da mensa leve;
di mezzogiorno fa che tu non do[r]ma.
El vin sia temperato, poco e spesso,
non for de pasto né a stommaco voto.
Non aspettar né indugiar il cesso.
Se fai esercizio, sia di picciol moto.
Col ventre resuppino e col capo depresso
non star, e sta coperto ben di notte.
El capo ti posa e tien la mente lieta.
Fuggi lussuria e attienti alla dieta.

Leonardo Da Vinci




Lo sapevi che Leonardo….


- ricoprì il ruolo di Gran Maestro delle feste e dei banchetti per diciannove anni presso la corte degli Sforza a Milano
- si lamentava di essere ignorante. I suoi studi, infatti, li condusse come autodidatta, aiutato e supportato dal nonno, il padre del padre;
- esercitò il mestiere di aiuto cuoco, di cameriere e successivamente di capo cuoco. Aprì persino una locanda, chiamata “Le tre rane di Sandro e Leonardo”, su Ponte Vecchio a Firenze insieme a Botticelli.
- fece costruire dei robot, delle macchine mobili, per le feste di matrimonio di Ludovico Il Moro e quello di suo nipote;
- scrisse più di 120 ricette di cucina, studiando molti alimenti;
- dipinse il Cenacolo nel refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie a Milano. Il menù scelto era composto da pane, puré di rape, anguilla a fettine, vino. Per realizzare l’opera vi furono diverse “prove d’artista”, in cui le portate furono realmente preparate dagli allievi del Maestro per essere “copiate dal vero”. Le prove, durate quasi tre anni, finivano poi per essere mangiate ogni sera;
- reinventò gli spaghetti. Quando assaggiò quelli portati da Cristoforo Colombo dalla Cina, disse “Questi non sono veri spaghetti” e inventò una macchina in grado di farli molto più “buoni”!

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