Alla scoperta dei 5 grandi bisogni dei bambini nuovi

Molte persone vivono difficoltà nel rapporto con bambini o ragazzi della nuova generazione, con i quali nessuno dei vecchi metodi pare far presa. Dedichiamo il nostro ultimo articolo dell’anno a chi desidera vivere con serenità il proprio ruolo di educatore. Affetto, comunicazione, rispetto, piacere e sicurezza sono i bisogni irrinunciabili dei “bambini nuovi” di cui Lise Bourbeau ci accompagna alla scoperta e alla messa in pratica.

I cambiamenti generazionali non sono mai stati così forti, e il nostro ruolo di educatori ci richiede di prendere dimestichezza con nuovi metodi e nuovi orizzonti educativi che tengano conto di questi bisogni irrinunciabili: affetto, comunicazione, rispetto, piacere e sicurezza.

Lise Bourbeau, autrice di più di 20 libri, pubblicati tutti da Amrita in Italia, fra cui i best-seller “Le 5 ferite e come guarirle” e “Ascolta il tuo corpo, il tuo miglior amico sulla terra”, ci aiuta a ripensare la nostra relazione con i “bambini e i ragazzi nuovi” all’insegna della gioia e soprattutto della capacità di “mollare la presa”.

Nei “I 5 grandi bisogni dei bambini nuovi” Lise Bourbeau ci offre suggerimenti meticolosi, supportandoci attraverso consigli pratici a capire come ascoltare questi bisogni, che andranno a beneficio tanto dei bambini quanto di noi stessi e indirizzandoci verso una comunicazione adeguata ad un “campionario” di situazioni in cui ci si potrebbe trovare in difficoltà.

Lo fa anche grazie alla sua esperienza diretta - l'autrice è infatti madre di tre figli, nonna di otto nipoti e bisnonna di due bisnipoti - condividendo con noi lettori tutto ciò che ha imparato attraverso l'osservazione e l'applicazione del suo insegnamento, ma soprattutto ciò che ha dato buoni risultati o meno nei rapporti con le nuove generazioni.

Nei suoi seminari di “Ascolta il tuo corpo”, la più grande scuola di crescita personale del Canada francese, il cui insegnamento è diffuso in 22 paesi tra cui l’Italia, le domande più frequenti che vengono poste a Lise sono proprio quelle che riguardano i problemi che si hanno con i figli, tra bambini e adulti, o con i nipoti. Questo, insieme alla sua conoscenza diretta del tema dei nuovi bambini grazie allo stretto rapporto con Daniel Kemp, autore di una meravigliosa sintesi su quella che lui chiamava la “generazione teflon”, cioè i bambini su cui nulla fa presa, l'hanno spinta a scrivere questo libro.

L’obiettivo principale de “I 5 grandi bisogni dei bambini nuovi” è di aiutare le persone a scoprire se l’amore che hanno per i propri figli (o nipoti etc.) è un amore incondizionato, così come di aiutarle a imparare, o a re-imparare, che cos’è l’amore vero affinché possano diventare il miglior modello possibile di amore e di rispetto che è il solo modo per ricevere amore da parte loro.  Un libro che si propone di essere il più esauriente possibile, che può essere di aiuto anche a chi ancora non ha un figlio e poi in tutte le tappe successive, finché il bambino diventerà un adulto e anche a chi ha già un figlio adulto.

«Se tuo figlio è già adulto e quindi ritieni che questo libro non faccia al caso tuo perché non ti servono i capitoli dedicati al neonato, al bambino e all’adolescente, mi spiace doverti dire che tutti i suggerimenti, anche quelli che si riferiscono all’infanzia e all’adolescenza, rappresentano delle tappe fondamentali da superare per poter creare un buon rapporto con un figlio adulto», ci ricorda l'autrice.

Seguendo i suoi suggerimenti, testati da migliaia di partecipanti ai seminari di “Ascolta il tuo corpo”, diventeremo più capaci di stare sempre meglio con i nostri figli (o bambini e ragazzi per i quali abbiamo un ruolo educativo) man mano che crescono e consapevoli di quanto stare vicino a un nuovo bambino ci aiuti personalmente a vivere meglio tutti i cambiamenti del nostro tempo. Un invito per genitori, nonni, educatori, ma non solo, a vivere il proprio ruolo di educatore con serenità e a provare ad applicare una nuova via e a risolvere i problemi educativi in modo diverso.

Ecco uno dei tanti esempi che Lise ci fornisce. “Parliamo adesso del cosiddetto “bambino re”: questa espressione, che si sente sempre più frequentemente, indica in genere un figlio unico i cui genitori non sono in grado di gestire un contrasto (o cercano a ogni costo di evitarlo) e che quindi abituano fin dall’inizio il bambino a ottenere tutto ciò che vuole immediatamente.

In breve tempo egli diventa estremamente intollerante e non impara a vivere situazioni di frustrazione o di rifiuto, cosa che gli nuocerà parecchio nella vita, se non cambia. I genitori del bambino re sono sinceramente convinti che acconsentendo a tutte le sue richieste il loro figlio si sentirà più amato: sono quindi animati da una buona intenzione, ma il metodo che usano non lo è e non è benefico per il bambino. Non solo, ma molti genitori dicono sempre sì anche se ciò causa loro dei problemi, e anche se quello che concedono al figlio va a scapito dei loro stessi bisogni.

Quello che non sanno è che il figlio non potrà rispettare dei genitori che non rispettano se stessi, perché il nuovo bambino riconosce intuitivamente una persona rispettosa in quello che fa, che dice e che è. Egli sa fin dalla nascita che cos’è il rispetto. 

Se riconosci di essere il genitore di un bambino re, prendi coscienza delle occasioni in cui non ti rispetti e guarda dentro di te per scoprire se hai paura di qualcosa. O forse sei in reazione ai tuoi genitori, che erano troppo severi? È ovvio che il bambino re non potrà modificare il proprio comportamento fino a che non disporrà di un esempio differente, o fino a che non avrà consapevolezza del fatto che il suo comportamento gli attira più contrasti che amore da parte delle persone che lo circondano. Perché si attira dei rapporti difficili, soprattutto all’esterno della cerchia familiare? Perché diventa narcisista ed egoista, dal momento che ha imparato da quando è nato che gli altri sono lì per soddisfare i suoi bisogni, prima ancora di soddisfare i propri.

Non so più quante volte ho sentito dei genitori dirmi cose come: «Abbiamo rinunciato al viaggio che desideravamo fare perché nostro figlio non voleva che partissimo senza di lui». Quel tipo di bambino diventa bravissimo nel piangere a dirotto e fare scenate finché non ottiene quello che vuole; senza contare che pretende di avere la stessa importanza degli adulti in tutti gli ambiti e le attività della sua vita.”

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